Fausto Colombo

Short bio
Professore ordinario di Teoria e tecniche dei media presso la Facoltà di scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del S. Cuore di Milano. Presso la stessa università è anche docente di Media e Politica presso la stessa Facoltà e direttore del Master in Marketing digitale e pubblicità interattiva.

E’ coordinatore della Sezione Processi e Istituzioni Culturali dell’Associazione Italiana di Sociologia (AIS), e membro dell’Executive Board dell’ECREA (European Communication Research and Communication Association).

E’ responsabile (con Guido Gili) della sezione sociologia della casa editrice La Scuola e membro del comitato editoriale di “Comunicazioni Sociali. Rivista di Media, Spettacolo e Studi Culturali”, “Communication et langages” e “CM – Communication Management Quarterly”.
E’ membro del Consiglio Scientifico del CELSA (Université Paris IV, Sorbonne), e docente del corso di Media Genres and Formats presso il Master in Gestione dei Media dell’Università della Svizzera Italiana (corso in lingua inglese).

Tra le sue principali pubblicazioni, La cultura sottile. Media e industria culturale in Italia dall’Ottocento agli anni novanta (Bompiani, Milano 1998) e Il Paese leggero. Gli italiani e i media fra contestazione e riflusso (Laterza, Roma-Bari 2012), Il potere socievole. Storia e critica dei social media (Bruno Mondadori, Milano 2013).

Pagina personale docente.

Abstract della lezione

Social media: il potere socievole
I social media sono diventati essenziali nelle nostre vite. Permettono di vendere, comprare, comunicare,esprimersi, cercare e diffondere informazioni senza staccare gli occhi da un semplice display. Possono essere utilizzati – grazie alla diffusione dei terminali mobili (smartphone e tablet) – sempre e dovunque, in uno stato di perenne connessione. Inoltre, sembrano strumenti ideali della socievolezza, grazie alla quantità di relazioni che essi permettono. Ma è davvero tutto qui?
Il corso pone alcune questioni su questi strumenti, sulla loro attraente efficienza, per provare a coglierne anche lati meno ovvi, e forse più oscuri. Per cominciare, da dove vengono? Dal lungo processo della digitalizzazione, certo, ma anche da alcune svolte economiche e di mercato, da precise filosofie imprenditoriali, di cui sono più o meno consapevoli portatori. E poi, di chi sono i social media, a chi appartengono i loro contenuti? A chi rispondiamo noi, quando li usiamo, o ci esprimiamo attraverso di loro? E, soprattutto, quali poteri vi prendono forma, dietro la maschera della disponibilità e dell’uguaglianza?

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